Al settore costruzioni serve spingere l’acceleratore su innovazione e sostenibilità per migliorare i processi, aumentare la produttività e superare le attuali inefficienze.
Milano, 15 novembre 2023. Ha aperto questa mattina a Fiera Milano (Rho), dove si terrà fino al 18 novembre, MIBA - Milan International Building Alliance, il format che riunisce in un unico appuntamento quattro importanti eventi fieristici: GEE - Global Elevator Exhibition, MADE Expo, SMART BUILDING EXPO e SICUREZZA.
A inaugurare la manifestazione il Building Innovation Forum, la conferenza internazionale dedicata all’impatto dell’innovazione sull’industria delle costruzioni, organizzata da Fiera Milano.
Esperti del panorama internazionale, esponenti delle istituzioni e attori chiave del mercato si sono confrontati sul futuro degli edifici e delle città, concentrandosi in particolare su innovazione, qualità della vita, sostenibilità e partenariato pubblico privato, con l’obiettivo di condividere tendenze attuali e possibili scenari, attraverso il racconto delle best practice e delle esperienze più avanzate degli ultimi anni.
LO SCENARIO CRESME
Nell’intervento Scenario e nuovi trend del building, il Direttore Generale di CRESME, Lorenzo Bellicini ha messo a fuoco lo scenario del settore.
Se la pandemia, con i suoi effetti psicologici e la diffusione dello smart working, ha contribuito a cambiare il modo di concepire ruolo e importanza della casa, l’instabilità del contesto internazionale e la notevole immissione di liquidità legata a PNRR e Super Bonus hanno sicuramente inciso sull’attuale configurazione del mercato immobiliare, caratterizzato da un progressivo calo della domanda, riconducibile al forte rialzo dei prezzi e dei mutui.
Il mondo delle costruzioni è più che mai chiamato oggi, ricorda Bellicini, a muoversi lungo i driver di innovazione e della sostenibilità. Soprattutto se si considera che il settore del building presenta una filiera frammentata e lunghissima che, secondo l’ultima indagine CRESME, conferma una serie di criticità nella gestione dei processi: scarsa qualità nella posa in opera, difficoltà nella definizione delle tempistiche, elevati costi di errore, spreco di materiale, alti costi di smaltimento e complessa gestione dei rischi.
Nel 2022, il valore aggiunto per ora lavorata nel settore delle costruzioni è stato di 26 euro, notevolmente inferiore alla media nazionale di 36,5 euro, superiore solo a quello del comparto turistico. Il quadro delineato dal CRESME mette in evidenza la necessità di migliorare in modo sostanziale l'efficienza dell’intero settore delle costruzioni e delle attività correlate.
Ma qualcosa sta cambiando. Nel triennio post-pandemico, le costruzioni hanno registrato il più significativo aumento della produttività oraria. Confrontando il dato del 2022 con la media del triennio pre-crisi (2017-2019), si nota una crescita del +9,2%, mentre l'intera economia segna un aumento più modesto, del +2,8%.
Questa evoluzione può essere letta da diverse prospettive. Prima di tutto, potrebbe esserci un effetto correlato all’aumento dei prezzi. Inoltre, una possibile sottovalutazione delle ore lavorate potrebbe aver influenzato positivamente la misura della produttività. L'espansione del mercato della ristrutturazione incentivata potrebbe a sua volta aver avuto un impatto rilevante, così come la crescita nel settore delle infrastrutture (+14,9% nell'incremento del valore della produzione tra il 2022 e il 2019).
A questi elementi è bene aggiungere altri due fattori chiave: l'aumento dell'importanza della componente impiantistica, che rappresenta oggi il 35% della produzione settoriale (il dato più alto in Europa, rispetto al 27% di dieci anni fa) e lo sviluppo della digitalizzazione dei processi.
Il trend di crescita della produttività nel settore delle costruzioni non è un fenomeno limitato al solo triennio post-pandemico, ma si estende anche al periodo pre-pandemico (2017-2019). Le costruzioni sono il settore che ha sperimentato una crescita media annua della produttività più elevata, registrando un aumento del +1,5%. Inoltre, negli ultimi cinque anni, tra i quattro principali Paesi europei, l'Italia è l'unico in cui le costruzioni hanno mostrato una crescita così rilevante della produttività oraria, con una media annua del +2,0%, a differenza di Germania, Spagna e Francia che hanno registrato rispettivamente diminuzioni del -0,8%, -4,5% e -1,0%.
Questi dati suggeriscono una tendenza positiva a lungo termine nel settore italiano delle costruzioni, in contrasto con le performance degli altri Paesi europei. Analizzando i bilanci delle imprese attraverso l'approccio DEA (Data Envelopment Analysis), si evidenzia che il settore delle costruzioni potrebbe aumentare il proprio valore aggiunto del 62% operando in modo ottimale. Anche solo portare l’edilizia a un livello di un miglioramento prossimo a quello delle imprese operanti nel settore del genio civile o dei lavori specializzati porterebbe a un aumento del valore aggiunto tra il 5% e il 10%, corrispondenti a 5-10 miliardi di euro. Investire in miglioramenti nei processi produttivi, tecnologia, organizzazione e modelli gestionali è essenziale, e la digitalizzazione potrebbe giocare un ruolo chiave in questo contesto.